IV Domenica di Pasqua – Il pastore che guida alla salvezza

Il Vangelo della 4^ domenica di Pasqua è preso ogni anno  dal capitolo 10 dell’evangelista Giovanni, dove Gesù stesso si  presenta come Colui che passando per la morte e risorgendo a  vita nuova, è il vero buon Pastore, che guida il suo popolo per  le vie della storia verso la meta eterna dell’incontro con il Padre. 

I tre momenti della missione del Buon Pastore sono: il suo  ministero, durante la sua vita pubblica; il dramma della sua  passione, morte e risurrezione; le apparizioni da Risorto. Come  vero Pastore ha lasciato ai suoi e a tutta la Chiesa il dono del  suo Corpo e del suo Sangue, segno di quell’amore che giunge  fino al dono della vita. Dopo la risurrezione, Gesù non muove  rimproveri agli apostoli, ma li richiama alla fede e alla  comprensione della sua Parola, li conforta, cammina accanto a  loro come pellegrino sulle strade della storia, condivide con loro  il banchetto fraterno. Gesù è Pastore: si impegna per la vita del  suo gregge, pronto anche a pagare di persona. La missione di  Cristo, continuata dagli Apostoli e dai loro successori, ha visto il  succedersi di molti pastori nella storia della Chiesa. Hanno  avuto e hanno il compito di rendere visibile la presenza di  Cristo: sono chiamati “ministri” del Signore, vale a dire servitori  di Cristo e dei loro fratelli, e specialmente dei poveri.  

Gesù, bello e buon pastore, hai visto i tuoi fratelli smarriti,  preda dei lupi, ingannati dai mercenari, laceri e affamati nel  deserto. Hai detto al Padre: “Vado io”. E lui ti ha lasciato partire,  perché il grido degli altri figli aveva già trafitto il suo cuore. Tu  sei sceso, li hai chiamati per nome, la tua voce dolce e forte ha  svegliato la speranza: ti hanno seguito, sono rinati. Non ti è  bastato. Li volevi figli come te. In loro hai trasfuso la tua stessa  vita e il Padre ti ha reso il Pastore, per sempre. 

don Francesco, vostro parroco