II Domenica di Pasqua – Il risorto in mezzo ai suoi

La seconda domenica di Pasqua è chiamata  tradizionalmente “domenica in albis” o “della Divina Misericordia”. E’ la domenica dei doni del Signore Risorto e della beatitudine dei  credenti. Gesù – racconta l’evangelista Giovanni – si presenta in  mezzo ai suoi amici e dona la sua pace, radice dell’unità e  dell’aiuto tra i fratelli; trasmette la propria missione agli apostoli,  perché continuino a realizzarla visibilmente nel mondo; quindi  realizza la promessa del dono dello Spirito Santo, che li rende  capaci di fare le stesse opere, a cominciare dal perdono dei  peccati, manifestazione della meravigliosa misericordia di Dio. La  difficoltà di Tommaso a credere alla testimonianza degli altri  apostoli apre la strada alla nostra fede, senza pretendere di  vedere, e alla nostra beatitudine (“beati quelli che non hanno  visto e hanno creduto!”), in attesa dell’incontro definitivo con il  Signore, quando ci presenteremo davanti a Lui. 

Il primo e necessario dono del Risorto è la PACE. Per ben  tre volte con le parole “Pace a voi”, Gesù, il Vivente, saluta gli  apostoli. Il dono della pace raggiunga tutti noi, le nostre  famiglie, la nostra comunità, la Chiesa tutta e l’umanità, in  questo tempo di prova e sofferenza, a causa della pandemia e  delle sue conseguenze psicologiche, relazionali, sociali ed  economiche. 

Apostoli del Signore non attendevate nessuna novità. Sulla pietra  del sepolcro per voi era scritta la parola: fine!, parola capace di  uccidere la speranza. Tre giorni di paura, voglia di tornare  ognuno a casa sua. E poi la incredibile realtà: “Pace a voi”, ed è  lui, vivo. Avete ricevuto la missione che lui stesso aveva dal  Padre, avevate bisogno dello Spirito e ne siete stati riempiti.  Anch’io, grazie a voi, ho ricevuto il perdono che rende nuovi, e,  grazie a Tommaso, credo senza vedere e sono beato.  

  

don Francesco, vostro parroco