“Non fate della casa del Padre mio un mercato”
(Gv 2,16)
La mentalità del mondo trasforma tutto in commercio; e quando Dio sembra opporre resistenza alle richieste, ai sacrifici, ai voti del penitente che cerca di ottenere risposte concrete, è facile mettere in discussione la sua esitenza. Miracolo e sapienza non posso prevalere sulla forza della speranza, un Dio che insegna il mestiere di uomini, a riappropriarsi della gioia dell’attesa nel tempo della sconfitta, è un Padre tenerissimo, che non delude mai.
Nelle periferie del mondo, tra quelli che muoiono agli angoli delle strade, nelle periferie delle nostre città e della nostra vita c’è sempre un Dio che ci permette di riacciuffare la libertà, che ci insegna che c’è un cielo sopra di noi. Non c’è altro Dio al di fuori di Lui: non il denaro, non il successo economico, non il prestigio personale, non il mito dell’immagine, non l’affermazione del proprio potere saranno in grado di raccontare un uomo finalmente rinnovato.
Un Dio che ridona speranza è luce che rinnova il destino della storia; cercarlo è cercare la vera dignità dell’uomo; scoprire il suo amore è proteggersi con la più resistente delle armature: neppure la morte riuscirà a trafiggerla. Riappropriarsi delle fede è gridare a Dio: “Tu ci sei!”. E mentre questo grido ci diventa familiare, sentiremo che con Lui ci siamo anche noi. Ci siamo e ci saremo, nonostante la mor
Don Walter, vostro parroco.